Una telefonata

Ho telefonato ai miei nonni e sono stato un eroe, per finta. Anche se alla fine qualcuno muore per davvero.

Oggi Francesco ha chiamato i suoi nonni. È stato un eroe del disguised ma dopotutto è stato facile: non sanno inoltrare videocall e vedere che stava piangendo. Qualche giorno fa lo aveva chiamato sua madre, con quella tipica tempistica di tarda sera e cattive notizie, dato che si erano sentiti da poco. A Francesco non piace sentirsi spesso.

La drema gli disse che Tizia e Caia si erano prese il covid lì, in quel paese in cui stranamente vivono entrambe, amena cittadina di campagna ai lidi di Londra e dalla pianta a schiera, di quelle che si studiano al Poli. Ha fatto finta di sapere chi fosse Tizia per poi inferire essere la madre della moglie di suo zio paterno, Caia è la sorella di suo padre e questo non è Game of Thrones anche se prima o poi qualcuno muore, come sempre.

Francesco è sempre bravo a mentire, oggi ha fatto finta di lavorare per le ambulanze ed essere un eroe, ha fatto anche finta di non sapere di Caia e ha rincuorato i suoi nonni, che tanto finché non è in terapia intensiva è solo un po’ di febbre. Poi gli han detto del bassotto che ha la pancia gonfia per un tumore. Francesco strappa disperato un sorriso a sua nonna:

“Brontolavi sempre che era grassa la cagna, invece era malata!”

“Ha-ha “.

Sua nonna sottolinea che finché il veterinario le assicura che la bestia non soffre, lei la tiene: “Poi sarà presa una decisione”. Come si dovrebbe fare negli ospedali, sottolinea Francesco. Francesco ha anche sottolineato in videoconferenza con una consulta che triagiare i pazienti con una priorità basata sul capitale umano renderebbe il sistema sanitario nazionale, classista. Ha poi suggerito al rianimatore presente, di riferire ai suoi colleghi che si fan remore a sprecare risorse per rianimare tossici:

“La vita di un uomo vale più dei suoi errori”.

Soprattutto ha detto eroi una minchia, lavoratori non messi nelle condizioni di operare in sicurezza. Ma quello era un altro giorno.

Francesco oggi voleva chiamare un’amica o anche solo la donna che ama e dirle che era triste: il suo bassotto ha il cancro.

Francesco scrive.

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