Un dildo di legno

Una semplice spiegazione, del perché io non abbia bisogno di un dildo.

Si parlava del più e del meno, di asterischi, parità di genere, dildi di legno e se fosse effettivamente un materiale consono a tale oggetto. Si richiese numerose volte l’opinione di Francesco, il quale per non sbottonarsi troppo, rispose sempre con un:

“Non mi riguarda, tanto non lo uso. È una cosa che riguarda le donne e dovrebbero essere loro a parlarne”. 

Francesco si accorge solo adesso, scrivendo queste righe, di quanto bigotta e sessista apparisse la sua posizione.

Per provare a scardinarlo, uno degli interlocutori gli chiese maliziosamente:

“Ma per usarlo con un’altra persona? Non ti interessa neanche in quel caso?”

Francesco rimase interdetto per qualche secondo, poi si ricordò che non tutti hanno letto il suo libro e rispose secco:

“Sono un uomo solo e conto di rimanerlo”

Gli astanti rimasero interdetti come Francesco qualche istante prima. Francesco sa di risuonare strano ogni tanto, ed è quando le persone smettono di fargli domande. Per spiegarsi meglio, Francesco avrebbe dovuto raccontare della carnale notte di parafilie avuta con la sua consorte la sera prima.

Francesco si coricò come suo solito, e come suo solito la sua compagna gli prese le mani tra le coperte. Francesco non aveva voglia di scopare e si rigirò su se stesso dall’altra parte del letto. Francesco si addormentò senza essere placido, aggettivo che non lo riguarda più. Ma la sua fidanzata, smodata, sboccata e senza riguardo, voleva assolutamente fare del sano sesso con lui quella notte. Francesco volente o nolente, dovette sottostare alle richieste della sua ninfomane morosa.

Si svegliò così alle 4 di soprassalto, con un uncino d’acciaio che dal buco del culo gli tirava, da dentro il corpo, fino al collo passandogli attraverso lo stomaco. Francesco si mise prima a pecorina, poi di lato con una gamba alzata, dopo ancora tentò una pronosupinazione e la missionaria passando così in rassegna tutte le possibili posizioni del kamasutra. Ne inventò anche di impossibili ma lei non era mai sazia, per lei non era mai abbastanza mentre quel metallico arpione lo trapanava dal di dentro. Dopo ore di sesso sfrenato, stremato e sudato di lacrime, Francesco riuscì finalmente ad addormentarsi di nuovo avvinghiato tra le braccia della sua spasimante. La sveglia suonò di lì a poco.

Questo è il miglior risultato ottenuto da Francesco per descrivere quello che successe quella notte. In alternativa la parola dolore va bene uguale. Ma questo era solo per spiegare che non si hanno bisogno di dildi di legno quando si ha una compagna di vita che ti fotte così. Duramente.

Pic by Alphachanneling.

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